RENTri: al via il nuovo sistema di tracciabilità digitale dei rifiuti

21 luglio 2025

Cosa prevede il D.M. 59/2023 e chi è obbligato ad adeguarsi?
Con l’entrata in vigore del D.M. 4 aprile 2023, n. 59, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 31 maggio 2023, prende forma un nuovo paradigma per la gestione e la tracciabilità dei rifiuti in Italia: il RENTri, Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti.


📅 A partire dal 15 giugno 2024, il sistema si attiverà progressivamente per tutte le categorie di soggetti obbligati, introducendo nuovi strumenti digitali e adempimenti che si affiancano a quelli tradizionali.


Cos'è il RENTri?

È una piattaforma digitale gestita dal Ministero dell’Ambiente (MASE) con il supporto dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali. L’obiettivo? Centralizzare e digitalizzare le scritture ambientali (registri e formulari), migliorando l’efficienza e la trasparenza nella tracciabilità dei rifiuti.


Cosa cambia nella pratica?

Nuovi modelli digitali per:

  • Registro di carico e scarico rifiuti (art. 190 D.lgs. 152/06)
  • Formulario identificazione rifiuto – FIR (art. 193 D.lgs. 152/06)

Tenuta digitale dei registri e formulari

Dal 15 dicembre 2024 sarà obbligatorio utilizzare i nuovi format digitali (con codice univoco e vidimazione elettronica).

Fino ad allora si potranno continuare a usare i modelli cartacei attuali.

Trasmissione dati all’ISPRA

Tutti i dati confluiranno nel catasto rifiuti in modo automatizzato, migliorando i flussi informativi verso le autorità di controllo.


Accesso in tempo reale per gli enti di controllo.


Chi è obbligato a iscriversi al RENTri?

Devono iscriversi entro scadenze differenziate:

  1. Impianti di trattamento rifiuti
  2. Produttori di rifiuti pericolosi (senza eccezioni)
  3. Trasportatori, commercianti e intermediari
  4. Consorzi di recupero e riciclo
  5. Produttori di rifiuti non pericolosi da attività artigianali, industriali e impianti di trattamento acque/fogne

🔸 Sono esonerati:

  • Imprenditori agricoli con volume d’affari < 8.000 €/anno
  • Imprese ex art. 212 c.8
  • Produttori iniziali di rifiuti non pericolosi con ≤ 10 dipendenti

❗ Gli esclusi possono comunque aderire su base volontaria.


Tempistiche di iscrizione (a partire dal 15 giugno 2024):

  • Entro 18 mesi + 60 giorni: Imprese con >50 dipendenti e gestori rifiuti
  • Entro 24 mesi + 60 giorni: Imprese con >10 dipendenti
  • Entro 30 mesi + 60 giorni: Tutti gli altri soggetti obbligati.

E per i FIR (formulari)?
🔹 Per i soggetti obbligati al RENTri:
Uso digitale obbligatorio, ma accompagnato da copia cartacea durante il trasporto, per consentire i controlli su strada.
🔹 Per i soggetti non obbligati:
Resta il formulario cartaceo, generato secondo le nuove regole (allegato II del D.M. 59/2023), vidimato digitalmente dalla Camera di Commercio.

In sintesi
Il RENTri rappresenta un’evoluzione significativa della normativa ambientale. Digitalizzazione, maggiore controllo e nuovi adempimenti si traducono in un cambiamento profondo per le imprese, che dovranno adeguare procedure e strumenti per non incorrere in sanzioni.

🎯 BSN CONSULTING 42 è al tuo fianco per aiutarti a comprendere obblighi, scadenze e modalità operative del nuovo sistema.

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21 luglio 2025
Analisi sul D.M. 4 aprile 2023, n.59 Questo articolo conclude il nostro focus sul nuovo sistema nazionale di tracciabilità dei rifiuti (RENTri), affrontando uno degli aspetti più critici: il regime sanzionatorio . L’introduzione del RENTri non si limita a riorganizzare la tracciabilità dei rifiuti, ma comporta nuovi obblighi e, di conseguenza, nuove sanzioni per chi non si adegua. Il riferimento normativo chiave è l’articolo 258, commi 10-12, del D.lgs. 152/2006, modificato dal D.lgs. 116/2020.. Chi è obbligato a iscriversi al RENTri? La normativa prevede che debbano iscriversi e trasmettere i dati: Impianti di trattamento rifiuti, pericolosi e non. Tutti i produttori di rifiuti pericolosi. Trasportatori, commercianti e intermediari di rifiuti. Consorzi per il recupero e riciclo. Produttori di rifiuti non pericolosi da attività industriali, artigianali, trattamento acque e fognature.*econdo la definizione dell’art. 183, comma 1, lett. l) del D.Lgs. 152/2006, l’intermediario è “qualsiasi impresa che dispone il recupero o lo smaltimento per conto di terzi”. Questo significa che l’intermediario non si limita a fornire assistenza o consulenza, ma assume un ruolo attivo e determinante nel ciclo di gestione dei rifiuti. A differenza del consulente, che offre supporto tecnico o legale senza intervenire direttamente nelle operazioni, l’intermediario esercita un potere dispositivo, identificando impianti idonei e soggetti autorizzati al trattamento dei rifiuti. Sanzioni previste Il comma 10 dell’art. 258 distingue tra diverse fattispecie di illecito: Omessa iscrizione al RENTri : - Da 500 a 2.000 € per i rifiuti non pericolosi - Da 1.000 a 3.000 € per i rifiuti pericolosi Iscrizione fuori tempo massimo : Sanzione per chi si iscrive oltre le scadenze previste dal D.M. 59/2023 e dal decreto direttoriale n. 97/2023. Iscrizione non conforme alle modalità tecniche : È sanzionata anche l’iscrizione che non rispetta le procedure indicate nell’allegato tecnico al decreto direttoriale n. 143/2023. Mancata o incompleta trasmissione dei dati : Anche in questo caso si applicano sanzioni pecuniarie analoghe a quelle dell’omessa iscrizione. Le tempistiche di iscrizione: attenzione al calendario A partire dal 15 giugno 2024 , i soggetti obbligati dovranno rispettare scadenze diverse in base alla propria categoria e dimensione: Dal 18° mese + 60 giorni : aziende con più di 50 dipendenti e gestori di rifiuti. Dal 24° mese + 60 giorni : produttori con più di 10 dipendenti. Dal 30° mese + 60 giorni : tutti gli altri produttori di rifiuti pericolosi. Un doppio binario di adempimenti Oltre alla tradizionale tenuta dei registri e formulari, il RENTri aggiunge l’obbligo di trasmettere digitalmente i dati secondo le tempistiche vigenti (10 giorni per produttori e trasportatori, 2 giorni per impianti di smaltimento/recupero). Cosa devono fare ora le imprese? Il nuovo sistema non sostituisce i precedenti obblighi, ma li integra, rendendo il quadro normativo più articolato e sanzionabile. 👉 Verificare l’appartenenza alla categoria obbligata 👉 Programmare l’iscrizione al RENTri nei tempi previsti 👉 Organizzarsi per la trasmissione regolare dei dati Noi di BSN CONSULTING 42 supportiamo enti e imprese nell’affrontare questa complessa transizione, offrendo consulenza operativa e strategica su ogni aspetto della normativa ambientale. 📩 Contattaci per un check-up gratuito della tua posizione RENTri.
21 luglio 2025
Cosa prevedono i provvedimenti direttoriali e come devono muoversi le imprese Prosegue l’approfondimento di BSN CONSULTING 42 sul nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti ( RENTRI ), introdotto dal D.M. 4 aprile 2023, n. 59 . Dopo aver chiarito la struttura generale del sistema e i soggetti obbligati, analizziamo ora i decreti direttoriali che danno concreta attuazione al regolamento, definendo modalità tecniche e scadenze operative . Perché sono importanti i decreti attuativi? L’art. 21 del D.M. 59/2023 prevede che siano decreti direttoriali del MASE (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) a definire tutti gli aspetti operativi necessari per rendere pienamente funzionale il RENTRI. Vediamo i principali provvedimenti finora emanati: 1. Decreto Direttoriale n. 97/2023 (21 settembre) 👉 Oggetto : Tempistiche di iscrizione al RENTRI e attivazione dei nuovi modelli Stabilisce le scadenze ufficiali per l’iscrizione dei soggetti obbligati e le date di entrata in vigore dei nuovi registri e formulari . Un documento fondamentale per chi vuole pianificare correttamente l’adeguamento normativo ed evitare sanzioni. 2. Decreto Direttoriale n. 251/2023 (19 dicembre) 👉 Oggetto : Istruzioni per la compilazione di registro e formulario Pubblicato il 31 dicembre sul sito del MASE, contiene due allegati cruciali: Allegato 1 : Istruzioni per la corretta compilazione del registro di carico e scarico Allegato 2 : Guida alla compilazione del Formulario di identificazione rifiuti (FIR) Le indicazioni definiscono in modo dettagliato i dati obbligatori , la struttura dei documenti e le modalità di gestione quotidiana. 3. Decreto Direttoriale n. 143/2023 (6 novembre) 👉 Oggetto : Gestione operativa e trasmissione dei dati Pubblicato il 7 novembre, introduce: Le regole tecniche per la gestione digitale dei registri e dei formulari Le modalità di trasmissione dei dati al RENTRI Le procedure di iscrizione e accesso per i diversi operatori I requisiti informatici per garantire l’interoperabilità del sistema In altre parole, è il documento che spiega come funzionerà il RENTRI nella pratica , sia dal punto di vista organizzativo che informatico. Cosa devono fare le imprese? ➡️ Conoscere le scadenze di iscrizione previste per la propria categoria ➡️ Studiare i nuovi modelli di registro e formulario (anche se entreranno in vigore dal 15 dicembre 2024) ➡️ Adeguare i sistemi informatici alle regole di interoperabilità previste ➡️ Formarsi per gestire correttamente le nuove modalità di compilazione e trasmissione Il nostro consiglio Il nuovo RENTRI non è solo un adempimento in più, ma un cambio di paradigma nella gestione dei rifiuti. Non aspettare l’ultimo momento per adeguarti: formazione, pianificazione e supporto tecnico sono oggi più che mai strumenti strategici. BSN CONSULTING 42 è pronta ad accompagnare enti e imprese in ogni fase: ✔️ Iscrizione al RENTRI ✔️ Adeguamento documentale ✔️ Implementazione tecnica ✔️ Formazione operativa del personale 📩 Contattaci per una consulenza personalizzata.
26 marzo 2025
La gestione dei rifiuti è un processo articolato che coinvolge diversi attori, ognuno con specifiche responsabilità e obblighi normativi. Tra queste figure, l’intermediario senza detenzione svolge un ruolo chiave, fungendo da collegamento tra il produttore dei rifiuti e gli impianti di recupero o smaltimento. Negli ultimi anni, dottrina e giurisprudenza hanno contribuito a chiarire le sue responsabilità, delineando un quadro normativo sempre più preciso. Il ruolo dell'intermediario nella filiera dei rifiuti Secondo la definizione dell’art. 183, comma 1, lett. l) del D.Lgs. 152/2006, l’intermediario è “qualsiasi impresa che dispone il recupero o lo smaltimento per conto di terzi”. Questo significa che l’intermediario non si limita a fornire assistenza o consulenza, ma assume un ruolo attivo e determinante nel ciclo di gestione dei rifiuti. A differenza del consulente, che offre supporto tecnico o legale senza intervenire direttamente nelle operazioni, l’intermediario esercita un potere dispositivo, identificando impianti idonei e soggetti autorizzati al trattamento dei rifiuti. Responsabilità e posizione di garanzia dell'intermediario La giurisprudenza più recente, tra cui la sentenza della Corte di Cassazione n. 30582 del 3 agosto 2022 (Sez. III), ha ribadito che l’intermediario non è un mero passacarte tra produttore e gestore dell’impianto, ma assume una posizione di garanzia e corresponsabilità. In particolare, la sentenza evidenzia come l’intermediario debba vigilare sulla regolarità delle operazioni effettuate dagli altri attori della filiera e verificare il possesso delle necessarie autorizzazioni da parte dei soggetti coinvolti. Questo implica una serie di obblighi specifici: Verifica della documentazione : l’intermediario deve assicurarsi che il produttore abbia correttamente classificato e caratterizzato i rifiuti, attribuendo i codici CER adeguati e segnalando eventuali caratteristiche di pericolo. Controllo delle autorizzazioni : prima di conferire i rifiuti a un impianto di destinazione, l’intermediario deve verificare che quest’ultimo disponga di autorizzazioni valide e compatibili con il tipo di rifiuti da gestire. Tracciabilità e conformità delle operazioni : al termine delle operazioni, l’intermediario deve garantire che la documentazione di tracciabilità sia completa e conforme alle norme vigenti. Corresponsabilità e limiti di responsabilità Un punto centrale del dibattito dottrinale e giurisprudenziale riguarda il grado di responsabilità dell’intermediario rispetto agli altri soggetti della filiera. La sentenza della Cassazione conferma che l’intermediario è corresponsabile delle operazioni di gestione dei rifiuti, ma solo nei limiti del suo potere di controllo e vigilanza. Questo significa che non può essere ritenuto responsabile per illeciti commessi dal produttore o dal gestore dell’impianto, a meno che non abbia omesso di esercitare la dovuta diligenza nei controlli di sua competenza. L’art. 193 del D.Lgs. 152/2006, relativo alla tracciabilità dei rifiuti, stabilisce che ogni operatore è responsabile esclusivamente per le informazioni inserite nel formulario identificativo dei rifiuti (FIR) nella parte di propria competenza. Di conseguenza, l’intermediario non è responsabile per eventuali difformità tra la descrizione dei rifiuti e la loro effettiva natura, a meno che queste non siano rilevabili con l’ordinaria diligenza. Conclusioni L’evoluzione normativa e giurisprudenziale ha chiarito che l’intermediario senza detenzione svolge un ruolo essenziale nel ciclo di gestione dei rifiuti, con una posizione autonoma di garanzia e un onere di vigilanza sulle operazioni effettuate dagli altri attori della filiera. Sebbene non sia direttamente responsabile per eventuali illeciti commessi da produttori o gestori di impianti, l’intermediario è tenuto a dimostrare di aver adempiuto ai propri obblighi di verifica e controllo per evitare di incorrere in responsabilità. Questa interpretazione rafforza il principio di corresponsabilità nella gestione dei rifiuti e impone agli intermediari di operare con la massima diligenza, garantendo trasparenza e legalità lungo tutta la filiera. Per le aziende che operano nel settore, risulta quindi fondamentale adottare procedure rigorose di controllo e documentazione, riducendo al minimo i rischi legali e ambientali legati alla gestione dei rifiuti.